La città
di Ravenna, la Biblioteca Classense e la Galleria la Bottega, in collaborazione
con il Consiglio regionale della Toscana, e del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, sono le prestigiose cornici
dell’importante mostra, “Io sono Don Chisciotte per fortuna”,
antologica dell’artista Paolo della Bella che torna a esporre
trascorsi diversi anni dall’illustre personale al Parlamento europeo
di Strasburgo (1999).
La poliedrica arte in mostra, presentata da Antonio Paolucci e da Riccardo
Nencini, si esprime attraverso la scrittura e la creazione di libri
fantastici, attraverso una pittura da leggere, e/o una poesia da guardare,
e costantemente, supportata da un'ironica riutilizzazione di immagini
e slogan, di titoli di libri e di dotte notizie, capovolge il significato
dell'informazione-immagine veicolata, liberandosi/ci dai lacci avviluppanti
di una cultura codificata e tradizionale, per l’urgenza e l’esigenza
dell’autore di rompere il silenzio, per affermare, e lo fa da
decenni e con stupefacente coerenza: "Io sono don Chisciotte per fortuna
e perché mai dovrei uccidere il chiaro di luna?"
Tra le opere pittoriche che colloquiano con la galleria ravennate, oltre
alle più famose e più datate, ricordiamo le più
recenti che stanno a dimostrare la ben nota “incoerenza artistica”
di della Bella. Le ultime ricerche sperimentano anche l’uso del
computer (come poteva sottrarsi il nostro a una nuova sfida?), giocano
con le parole e con l’iconografia. Ne sono esempio: Dandy Warhol,
opera acquisita dal Consiglio regionale della Toscana per la pinacoteca
di arte contemporanea nel 2003, nonché Lettere minuscole, Diversi
libri di/versi, diversi, Duchamp Elisée, Scripta Manet, oltre
la scultura Il senno di Poe. Recentissime e appena nate sono, invece,
le coerenti-incoerenti invenzioni pittoriche: La coste d’Azur,
Saop Opera, China su carta, Eco-Grafia, testimoni che Paolo della Bella
abita ancora in quel luogo fantastico dove nascono i sorrisi e non esiste
la noia del quotidiano.