PRESENTAZIONE POTENZIALE [•••]
«Devi dunque sapere» cominciò allora Y «che anni fa mi dedicai a una paziente e minuziosa distillazione degli elementi costitutivi dell'opera d'arte. Venni per tale via alla conclusione precisa e incontrovertibile che l'avere a propria disposizione mezzi espressivi ricchi e vari è, per un artista, condizione tutt'altro che favorevole. Per esempio, secondo me è di gran lunga preferibile scrivere in una lingua imperfettamente conosciuta, anziché in una che ci sia compiutamente familiare. Anche a non voler seguire la via involuta e tortuosa che tenni allora per giungere a una così semplice scoperta, questa mi pare ancora oggi suffragabile da alcune piane ragioni: evidentemente, chi non conosce le parole proprie a indicare oggetti o sentimenti, è costretto a sostituirle con perifrasi, e cioè di' pure con immagini; con quanto vantaggio dell'arte lascio a te intendere. Così, evitate le parole tecniche e i luoghi comuni, che altro s'oppone alla nascita di un'opera d'arte?». [•••] [•••] «...Ma, voi dite, siete d'accordo sulla prima parte?». «Certo:.-» recitò il grande critico «su quanto si svolge nei più segreti penetrali di un'anima d'artista non dobbiamo posare i nostri occhi profani. Certo: un artista è libero di mettere insieme le sue parole prima ancora di attribuir loro un senso, libero persino di attendere da quelle parole, o da una sola parola, il significato ed il senso della sua composizione. Purché questa sia... arte. Ecco l'importante. Non vorrei d'altronde dimenticaste che quel significato e quel senso non sono affatto indispensabili. Una poesia, Signori, può anche non avere alcun senso. Deve soltanto, ripeto, essere un'opera d'arte». «Dunque» insisté Y «un'opera d'arte può anche non avere un senso comune; può essere solo fatta di suggestione musicale e suggerire a centomila lettori centomila cose differenti, Può insomma non avere alcun significato? » [•••]
(Tommaso Landolfi, Dialogo dei massimi sistemi, 1937)
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